“Ti Cambiano le Persone che Viaggiano al tuo fianco, ma tu hai una Voce dentro e quella voce vale tanto!”
Sono stata una Sirenetta perché ho barattato la mia voce per cercare di arrivare e piacere a tutti attraverso contenuti informativi, tecnici, sicuramente utili, ma privi di personalità trasformandomi così in schiuma in un mare di proposte. Ma come si suol dire “non si può piacere a tutti!”
A un certo punto questa comunicazione ha iniziato a starmi stretta e non portava ad alcun risultato. Ho lavorato sulla mia identità verbale andando a scavare nella mia storia, nelle mie passioni, nella missione del mio Brand e ho capito che ogni voce vale tanto e non può essere barattata con nulla.
Così ho rotto la conchiglia che teneva prigioniera la mia personalità, ho rinunciato alle gambe che pensavo mi potessero aiutare a raggiungere più velocemente i miei obiettivi e ho iniziato a vedere la bellezza di avere una coda che mi rendeva differente e mi permetteva di essere me stessa.
Ho iniziato così a far risuonare la mia voce e comunicare con la mia frequenza.
Da qui nasce la mia volontà di non dare solo inchiostro alla voce dei Brand e dei Personal Brand come Web Copywriter, ma anche aiutarli a trovare la loro voce più autentica come Verbal Composer.
CaliLab nasce dall’unione di Calilla e Lab.
La Calilla è uno dei tipi di conchiglia nella quale puoi sentire risuonare la voce del mare e racchiude proprio quella che è la mia promessa: far risuonare la voce delle persone che si affidano a me per intercettare il loro cliente ideale mostrando ciò che li rende unici.
Lab, invece, sta per Laboratorio creativo perché è sempre stato parte della mia vita lavorativa prima come pasticcera/cioccolatiera e ora come Web Copywriter & Verbal Composer. Inoltre, in un laboratorio si lavora in equipe e infatti una delle chiavi del mio progetto è la collaborazione con altri freelance allineati alla mia visione.
Il logo racchiude 4 significati:
Il mio perché nasce da momenti in cui mi sono sentita giudicata per non rispettare gli standard e in risposta mi sono sentita sbagliata.
Da momenti in cui mi è sembrato più facile chiudere fuori tutti i sentimenti ed erigere un muro.
Da momenti in cui pensavo di essere riuscita ad adattarmi, ma mi sono accorta di essermi persa.
Da momenti dove ho incolpato ciò che mi circondava perché quella che vedevo allo specchio non era la stessa persona che ricordavo di essere diventata.
Ma nasce soprattutto da QUEL momento, quello nel quale il foglio bianco è diventato la mia salvezza e la scrittura la mia scialuppa per salvarmi dalla tempesta che io stessa mi ero scatenata contro.
Ogni goccia d’inchiostro portava a galla pezzetti di me stessa.
In quel momento ho imparato ad allungare la mano ai sentimenti, accoglierli come amici fidati e riconoscerne tutte le loro sfaccettature.
Perché proprio in quel preciso momento ho capito che non avrei più cercato l’adattamento, ma l’appartenenza per me e per gli altri facendo della diversità un valore e delle sfumature la più bella storia che sia mai stata raccontata.
Da allora credo nelle parole, quelle che non hanno bisogno di essere gridate, quelle espresse con onestà e rispetto, ma sopratutto quelle scritte perché è attraverso queste che riesco a catturare l’unicità e raccontare la frequenza di ogni Brand.
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La newsletter che parla di COMUNICAZIONE, SEO e BRANDING attraverso riflessioni, esempi e consigli.
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